Potere a chi ce l'ha
Crisi economica, terremoti, interventi d'urgenza, salvataggi. Ce ne sono almeno tre al giorno in questo periodo che probabilmente è davvero straordinario. Ma c'è un aspetto che tutta questa fretta si trascina dietro ed è stato ancora poco indagato: il crescente autoritarismo. Potere a chi ce l'ha, sembra essere la parola d'ordine. E tutto quanto è riflessione, analisi, dibattito, studio delle possibili opzioni alternative diventa un'inutile perdita di tempo. Il messaggio del capo è uno solo, l'unico, il migliore possibile. Il passaggio successivo è che chiunque metta in forse questo stato di cose diventa, con un'espressione logora, antipatriottico. L'essere uniti nelle diffficoltà diventa obbligo di ridurre il pensiero a uno.
In Italia lo vediamo con Berlusconi e il suo tentativo di svuotare di poteri il Parlamento, ma anche la stampa ,che finisce sotto attacco se parla delle gaffe internazionali del primo ministro o di quello che si poteva fare e non è stato fatto in Abruzzo. Una breve gita a Parigi con la lettura del settimanale satirico "le canard enchainé" mi ha riportato alla triste realtà che tutto il mondo è paese. Durante il G20, infatti, i giornali francesi hanno preferito tacere su Sarkozy in punta di piedi nelle foto ufficiali con Obama per cercare di colmare i 25 centimetri buoni che li separano. Si tratta ovviamente di sciocchezze. Ma se non si può parlar male del capo sulle scicchezze, figuriamoci sulle cose serie. L'esercizio del potere diventa così l'esercizio della propria autorità e la decisione una cosa sola con il decisore.