sabato, giugno 25, 2005

Una bella notizia

Rinasce la democrazia cristiana, finalmente. L'hanno tenuta a battesimo oggi due ex-Udc del calibro di Gianfranco Rotondi e Muro Cutrufo, con il patrocinio di Paolo Cirino Pomicino e la benedizione dall'alto di un galantuomo siciliano come Raffale Lombardo. Insomma, mica gli ultimi rimasugli della politica. E allora il pensiero corre a quando, in seguito a tangentopoli, lo scudo crociato si sfaldò, a quando Martinazzoli faceva autocritica e ripartiva dal partito popolare per dimenticare una stagione di corruzione e cattiva gestione politica.
Non che la dc sia stata solo un male, anzi. A un certo punto, però, sembrava possibile farne anche a meno. Quella sensazione durò pochissimo: il rimpianto per cinquantennio si fece presto sentire. Dalla diaspora dc nacquerò partito popolare, ccd, cdu, poi questi si fusero nell'udc; poi arrivò la Margerita; e ancora D'Antoni con democrazia europea; e qualcun altro che ho sicuramente dimenticato. Adesso con la "Nuova democrazia Cristiana" la catarsi è completa. Ci sono voluti quasi 15 anni, ma finalmente possiamo dimenticarci il perchè avevamo mandato in soffitta la dc, che fu partito di governo, ma anche di corruzione e di rapporti ambigui con la mafia (andreotti, naturalmente è innocente).
In tutta questa storia una consolazione c'è: alle ultime elezioni europee la nuova dc non dovrebbe essere arrivata all'1%. Speriamo continui.

vita da magnani/4

Lasciare questa chicca come commento sarebbe stato ingeneroso

Ve lo racconto io il Magnani romanomi è apparso con la sua camminata dinoccolata molto "magnacciona"era quasi un polo di attrazione per le romanepantalone bianco a righe molto estivo e da viveur. maglioncino blu scuro dal tono semiserio, semplice ma allo stesso tempo ben abbinato ai pantaloni per altro strepitosiuna leggera caduta di stile coi sandaletti forse troppo da spiaggiacapello fluente, ottima abbronzautranel complesso un magnani in ottima forma nel corpo e soprattutto nello spiritoattivo, energico, lisergico e procace solo una settimana a Roma e l'arco di testaccio sarebbe ribattezzato "ad libitum Magnani sestio voluntate"sono lontani i tempi delle mutande e ventilatore

martedì, giugno 21, 2005

vita da magnani/3

Mezzanotte di ieri: il nostro sdraiato sul letto in mutande davanti al ventilatore con collasso post-nottebianca-a-Milano. Io arrivo a casa e propongo un uscita all'Alcatraz (dietro casa nostra). Mezzanotte e cinque: Magnani superattivo e pronto davanti alla porta. Mezzanotte e dieci: davanti all'Alcatraz; chiuso. Quando ci si mette la sfiga (ripieghiamo comunque in un posto carino vicino a noi perchè mica si poteva tornare a casa così).

lunedì, giugno 20, 2005

misteri italiani

Non c'era un incidente, non c'era una vettura in panne eppure ho fatto un'ora di coda sulla tangenziale est di Torino. Non è la prima volta che capita, anzi è una costante. Ma perchè?Mistero. Credo che solo i romani mi possano capire. E magari dare una risposta.

giovedì, giugno 16, 2005

la finanza è una scienza esatta

Da economia italiana a finanza e mercati: ieri ho cambiato redazione. Poche ore per rendermi conto che la finanza è una scienza esatta. Fino alle 5 del pomeriggio le borse europee avevano chiuso in calo sulla scia di Wall Street e dei dati sulle riserve di petrolio che facevano pensare a nuovi possibili rincari sul greggio. Se non che, dopo averci fatto credere una cosa, la borsa amercana è risalita perchè la Fed ha detto che l'economia ca bene, nonostante il prezzo del petrolio. Insomma: il segreto è diventare famosi e andare in borsa a dire che tutto va bene. Un po' come fa Silvio, ma in modo più convincente.

martedì, giugno 14, 2005

Referendum adDio

Il referendum sulla fecondazione è perso. 26% di votanti. Peggio delle peggiori previsioni. L'unico vantaggio è che con tutto quell'astensionismo non sapremo mai cosa pensa davvero chi non è andato a votare. A saperlo, forse, avrebbe fatto ancora più male.

venerdì, giugno 10, 2005

Clementina, una vita umana salvata

In tempi di grandi dibattiti sull'embrione e la vita umana, la liberazione di Clementina Cantoni è una buona notizia. Su questo non c'è da discutere: finalmente una vita umana salvata. Sarà costata lo sputtanamento di esser scesi a patti con i rapitori e magari anche dei soldi. Ma è stata riportata a casa.

vita da magnani/2

Iniziavo a preoccuparmi. Il Nostro non usciva più, trascorreva le sue serate a casa, leggendo un libro, andando a letto presto. Insomma non era più lui. Ieri, con mia grande gioia, è uscito per un aperitivo. C'era anche una tipa figa, ma fascio, che ha riacceso i suoi impulsi migliori. Insomma, sta uscendo dal tunnel.

martedì, giugno 07, 2005

vita da magnani/1

Lo so, molti di voi erano in ansia, aspettavano questa rubrica promessa e non ancora mantenuta, ma devo anche lavorare di tanto in tanto. Comunque la prima perla il Francesco ce l'ha regalata tentando di corteggiare la nostra graziosa coinquilina. Tema: come si fa il giornalista. "Il giornalista deve trattare ogni notizia come se si trattasse di un incidente. I fatti si ricostruiscono a partire dai testimoni e anche per la politica è lo stesso: si ascoltano le diverse voci e si ricostruisce la vicenda".
Per ora vi basti questa perla.

venerdì, giugno 03, 2005

torino è casa mia/2

Andare a Torino è sempre una scoperta. Nell'ordine ho scoperto:
a) Sono davvero fuori dal tunnel dell'università: non conosco più nessuno, ho incontrato solo un mio vecchio compagno, di cui non ricordo nemmno il nome, che non mi stava nemmeno tanto simpatico, ma era l'unico con cui fare due parole
b) I giornali gratuiti sono sbarcati anche in città. Più nessun complesso d'inferiorità con Milano: adesso anche Torino ha 3 giornali gratuiti: Leggo, City e Metro. Ma ho avuto la netta impressione che la qualità della free press, se è possibile, sia caduta ancora più in basso. E io che un po' di tempo fa discutevo con Roidi sulla possibilità che diventassero dei giornali seri... Illuso.
c) Piazza San Carlo, il salotto buono di Torino è un gigantesco cantiere. Il buco con la piazza intorno. Volevano fare un parcheggio sotterraneo per le olimpiadi invernali del 2006 ma fra ritardi e l'interruzione dei lavori dopo aver trovato dei reperti archeologici, chissà se ce la faranno?
d) Nonostante tutto Torino è sempre Torino: spero che Luca D. apprezzi e si lanci in una serie di inchieste sulle tangenti pagate per tutti questi lavori e quelli sull'altà velocità.

mercoledì, giugno 01, 2005

Se arrestano Ruini

Sui referendum del 12 e 13 giugno la battaglia potrebbe anche finire in tribunale. Com'è noto, infatti, la campagna del no è diventata campagna per l'astensione. E non sono mancati i richiami da parte di vescovi e ministri a non recarsi alle urne. Piccolo particolare: la legge lo vieta.
In un articolo di taglio basso su La Stampa di oggi, Michele Ainis fa notare che

"L'articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera afferma che chiunque sia investito di un potere, di un servizio o di una funzione pubblica, nonchè 'il ministro di qualsiasi culto', è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni se induce gli elettori all'astensione. A sua volta l'articolo 51 della legge che disciplina i referendum (la n. 352 del 1970) estende la sanzione prevista dal precedente articolo alla propaganda astensionistica nelle consultazioni referendarie".

In altre parole chi lancia un appello all'astensione dall'alto di una cattedra, o in qualità di sindaco, ministro o presidente di un'istituzione pubblica non può farlo. E non possono farlo nemmeno vescovi e parroci, in quanto "ministri di culto".
Adesso dobbiamo forse aspettarci all'arresto di Ruini? E magari anche di Papa Ratzinger?

Quello che la Francia ci può insegnare

La Francia ha votato no al trattato costituzionale europeo. L'Olanda farà altrettanto oggi. In molti si preoccupano di quello che vorrà dire per il futuro dell'Unione, di come aggirare il "non" di Parigi. Ma fare questo vuol dire essere cechi, non saper guardare oltre il proprio naso.
Ribaltiamo la questione. Analizziamo com'è maturato il no.
Primo: decine di milioni di francesi hanno analizzato il trattato costituzionale articolo per articolo, si sono confrontati con un testo di 349 pagine (nell'edizione italiana) pieno di stranezze giuridiche, di giri di parole fatti apposta per consentire qualsiasi interpretazione, di caro, vecchio, italico burocratese.
Secondo: quando diciamo che i francesi hanno discusso, intendiamo dire: il barsita, l'idraulico, l'impiegato. Certo i grandi nomi della politica si sono spesi (Chirac, Hollande, ....), qualche starlette del cinema e della canzone, gli intellettuali, ma il loro peso è stato limitato. Oggi a due giorni dal referendum c'è chi può dire di aver vinto, ma nessuno può attribuirsi qualche merito o paternità. Il premier Raffarin, che pure è stato costretto a dimettersi per una questione di facciata, paga per tutti senza alcuna colpa specifica.
Terzo: i francesi sono andati a votare in massa. Non solo hanno discusso, non solo hanno preso una posizione, ma hanno scelto di far contare la loro opinione. Il 70% dei votanti su un referendum per il trattato costituzionale è un successo della democrazia e della partecipazione.
Si può discutere se i francesi abbiano preso la decisione migliore, ma almeno hanno preso una decisione, in modo cosciente, consapevole e informato.
Ed è per questo che dalla Francia c'è da imparare. Sulle grandi questioni non bisogna avere paura di coinvolgere gli elettori. E soprattutto bisogna avere il coraggio di andare "à la guerre comme à la guerre": per vincere e non per fare perdere l'avversario, magari cercando di non far raggiungere il quorum.
La differenza con il referndum del 12 e 13 giugno in Italia è evidente. Anche qui abbiamo una materia ostica e tecnica - letteralmente "norme in materia di procreazione mediacalmente assistita" - ma invece di aprirsi, il dibattito si assopisce. La legge 40 del 2004 non l'ha letta nessuno. Al (non) voto si andrà in modo ideologico. Quelli che sono contrari - i cattolici - , invece di contarsi, sceglieranno il non voto. Quelli che sono favorevoli - i laici - andranno a votare e voteranno 4 sì, a prescindere. La maggior parte degli italiani - quelli che pensano "ma per fare un figlio non bastava scopare?" - andrà al mare. Se c'è un Dio, almeno che piova.
Sarà con ogni probabilità un occasione persa per discutere sul concetto di vita (quando inizia la vita e quando la vita umana?), sui limiti e le potenzialità della ricerca scientifica, sul diritto o meno di aver un figlio anche quando "natura non mi ha dato".
Ma in fondo chi se ne frega, tanto il prossimo anno il campionato di calcio si gioca lo stesso. E d'estate ci sono pure gli europei.