lunedì, dicembre 11, 2006

Pinochet ce l'ha fatta. Per l'ultima volta


Ce l'ha fatta ancora una volta. Anche se questa sarà sicuramente l'ultima. Pinochet se n'è andato prima che potesse essere condannato per gli oltre 3000 omicidi e i desaparecidos che hanno caratterizzato i 17 anni del suo regime di destra, diciamo pure fascista per usare un'espressione che non usa più nessuno.
Dopo aver governato dal 1973 al 1990, era riuscito mantenere il potere anche dopo il suo addio alle scene. In qualche modo ce l'ha fatta fino alla fine. Le sue precarie condizioni di salute e l'età gli hanno evitato il carcere. Ha atteso la sua fine, comondamente, nella sua villa, fino all'infarto della scorsa settimana. Solo negli ultimi anni la giustizia aveva iniziato a occuparsi di lui grazie al magistrato spagnolo Garzon che lo fece arrestare a Londra nel 1998. Ma la morte è arrivta prima delle condanne. E questo ha fatto male in un Cile che ancora cerca la verità, tutta la verità.
Certo se uno pensa a quello che era l'America Latina solo pochi anni fa e quello che è oggi con i vari Lula, Bechelet, Kirkner, Chavez, Morales,... il salto non potrebbe essere più grande, anche se non tutti questi leader di governo sono esempi di democrazia. Certo è che con Pinochet se ne va un'altro pezzo delle dittatture golpiste degli anni Settanta. E se ne va anche un certo modo degli Stati Uniti di gestire l'America Latina. Insomma, uno di meno.

lunedì, dicembre 04, 2006

L'altra Italia

Chi scrive è uno (uno dei pochi) che sostanzialmente approva questa finanziaria, finanziaria fatta di tasse e di rigore perchè per mettere uno Stato in condizione di funzionare servono le riforme, ma per trovare i soldi sporchi, maledetti e subito, non ci sono tante strade: le tasse. Inoltre è una finanziaria che cerca di ridurre il costo del lavoro e questo è sempre stato considerato uno dei mali storici del Paese. Poi c'è la lotta all'evasione che è buona e giusta, anche se, come l'Ocse, mi sono domandato se sia possibile ottenere risultati così in fretta visto che il poblema è millenario.
Ricette migliori dalla cdl non ne sono arrivate. Però con la sola politica dei no, forza italia, an e lega hanno portato in piazza un milione di persone. Alcune le avranno pagate, altre sono degli imbecilli, altri ancora degli evasori. Ma passata la carrellata degli insulti, bisogna riconoscere che c'erano, ci sono. E meritano attenzione perchè le elezioni si vincono con una manciata di voti di scarto, ma il Paese si governa e si governa a nome di tutti.
In qualche modo la manifestazione nonostante i numeri ha fatto gioco all'Unione che è riuscita (senza grandi meriti, per la verità) a spaccare l'opposizione in Parlamento, con il figliol prodigo Casini che ha mandato a... ad Arcore il padre-padrone Berlusconi. Peccato che la politica non è solo dentro i palazzi. L'opposizione al governo la si misura fra la gente, fra chi sfilava, fra chi pensa di essere alla vigilia di una razzia nelle proprie tasche.
Fa bene Prodi ad andare dritto per la sua strada all'insegna del motto: "Aspettate e vedrete". Anche perchè a prescindere da cosa dicono i sondaggi se si votasse oggi continuerebbe a vincere o perdere per una manciata di voti. Ma - a maggior ragione perchè ha numeri e consensi esigui - da lui ci si deve attendere più umiltà.
Un milione di persone in piazza non fa cadere un governo, ma un governo non può dimenticarsi che c'erano.