La finanziaria ai tempi di Grillo, la riforma sul welfare ai tempi di Grillo, il partito democratico ai tempi di Grillo. Riaprire questo blog che prova a parlare di politica dopo un mese di vacanza (dal blog, non dal lavoro) e non parlare di Grillo sarebbe impossibile perchè più del pd, del partito unico del centrodestra e della cosa rossa è stato lui "la politica" delle ultime settimane.
La finanziaria. Certo c'è la casa, la riduzione fiscale alle imprese, ma soprattutto c'è il
taglio dei costi della politica. Il provvedimento - l'ha ammesso Prodi - è stato in quelche modo guidato dalla forte pressione messa da Grillo sui partiti, una pressione più forte anche del libro "La Casta" di Stella e Rizzo.
Il welfare. Stiamo tanto a discutere di pensioni e di scalini, ma la vera debolezza della riforma del welfare è sul lavoro precario dove il governo Prodi è stato ben al di sotto di quanto promesso in campagna elettorale. Grillo, da parte sua, era stato uno dei primi a denunciare lo scandalo del precariato nella sezione
"schiavi moderni". Il partito demcratico. Il prossimo fine settimane si vota. Il trio BiVeLe (bindi, veltroni, letta) rischia di subire una bella batosta . Andrà a votare poca gente, sicuramente meno di quella che scelse Prodi. Se poi Veltroni andasse sotto il 70% il Pd subirebbe uno smacco forse definitivo. Grillo gongola, prepara le liste civiche (un altro partito, in buona sostanza) e pesca gli scontenti dell'Unione.
Altro che Veltroni-Berlusconi.
Alle prossime elezioni sogno lo scontro Grillo-Buzzanca. Come vuole un Paese intelligente. Intelligente come il ragazzino che l'ltro giorno in metropolitana sfoggiava una felpa con la scritta "boia chi molla".