mercoledì, marzo 29, 2006

Il Caimano è una cagata pazzesca


Un caro saluto a tutti i blogger a cui sconsiglio vivamente di andare a vedere il film di Nanni Moretti, "il Caimano" (almeno quelli che hanno resistito alla curiosità di andarci subito).
Uno dei film più brutti che abbia visto recentemente. Tanta attesa e tanta delusione. La vicenda di Berlusconi è sviscerata con grande superficialità (e sembra dare ragione a chi vede un'uscita a orologeria del film prima delle elezioni) mentre la vicenda personale, che pure potrebbe essere appassionante, non viene sviluppata. Col risultato che non è un documentario sull'anomalia Berlusconi (e nemmeno sull'Italia di Berlusconi come il regista vorrebe farci credere), ma nemmno un film, perchè non c'è storia.

Gli unici a salvarsi sono gli attori. Anche se ormai sembrano vittime dei ruoli che sono abituati a recitare. Silvio Orlando ormai sempre più a suo agio nei panni dell'uomo sfigato di mezza età. Margherita Buy nei panni della donna sull'orlo di una crisi di nervi. Bellissima Jasmine Trinca (foto: www.virgilioweb.it).

mercoledì, marzo 15, 2006

Berlusconi Prodi: 3-2

Primo tempo della sfida prodi-berlusconi in vista delle elezioni del 9 e 10 aprile. (secondo me) ha vinto Berlusconi, abile soprattutto nelle prime domande, quelle teoricamente più difficili per lui, su economia a crecsita zero e conti pubblici. Poi la lenta risalita di Prodi grazie anche all'errore marchiano del premier sulle donne (il concetto è: non ne candidiamo perchè non troviamo signore abbastanza intelligenti da portare in parlamento e d'altra parte è comprensibile visto che il loro ruolo è quello di madre e spose). Non che il capo dell'Unione abbia offerto questa gran figura, ma ha evitato le gaffe. Da quel momento berlusconi è andato in crisi. Ha macinato una serie di errori, si è innervosito fino al riconoscimento finale dell'occasione persa quando se l'è presa con una trasmissione che non gli ha permesso di esprimersi. Prodi ha recitato il ruolo di sè stesso, ma è riuscito a parlare poco di quello che vorrebbe fare, non ha convinto quando ha detto che Bertinotti è uomo di parola (vedi 1998) e tutto sommato lo si era visto meglio in altre circostanze.


Pagelle:

Berlusconi 5: se è lui il re della comunicazione non si è visto ieri sera. E' andato bene nel ruolo di Prodi, quello dello statista preparato che snocciola il bilancio dei cinque anni di governo, ma come ha detto il ministro degli interni francese Sarkozy qualche giorno fa: "Un governo può solo essere battuto sul bilancio di quello che ha fatto, non può vinecere". Male su tutto il resto: arrogante con l'avversario, non giudicabile quando si trattava di parlare di programmi (non ha detto nulla) e anche sul bilancio di governo il premier continua a presentare una situazione che non esiste. La gente si sente più povera e non gli si può dire che sono loro fissazioni.

Prodi 5: meno concentrato di altre volte. Cicca clamorosamente le prime due domande su economia e conti pubblici e anche sugli immigrati avrebbe dovuto essere più incisivo. Grazie al nervosismo dell'avversario risale e non perde troppo male il confronto. Certo che da un professore ci si aspetta qualche ricetta in più su come risollevare il paese. Nell'intervento finale sembrava: "l'ottimismo è il profumo della vita" (copyright: tonino guerra)

Mimun 4: l'arbitro è cornuto per definizione. Il quattro è perchè mi sembra che alla seconda domanda si sia dimenticato di concedere la replica di un minuto a prodi. Insomma doveva solo fare quello, o no? Poi - diciamolo - berlusconi ha ampiamente sforato nei tempi e lui avrebbe dovuto interromperlo con più decisione.

Sorgi 6: ha il merito di fare domande a cui gli sfidanti rispondono (immigrazione, iran, ...) e tutto sommato è sembrato meglio di napoletano.

Napoletano 5: fare domande in una situazione del genere non era facile, non c'era spazio per incalzare il politico che rispodneva più o meno come gli pareva. Le sue, però, sembravano più analisi che domande. Caduta di stile quando cita il suo giornale.

martedì, marzo 14, 2006

pacco posta

Oggi, alle 14.30 inizia la consegna dei kit per i nuovi flussi di immigrati. Tre ore di tempo, fino alle 17.30. Con una regola particolarmente intelligente: chi prima arriva meglio alloggia.

In teoria, 170mila posti riservati agli immigrati che vogliono entrare in Italia a lavorare. E infatti, è pieno di datori di lavoro (italiani) che fanno la coda davanti alle poste perchè la loro richiesta abbia la precedenza. Una lunga fila di persone fortunate: abbronzate (probabilmente dopo una vacanza sul mar rosso) oppure alti, biondi e con gli occhi azzurri (frutto di mescolanze con le migliori case nobiliari dell'Europa dell'est).

Cosa? Vi viene forse il dubbio che siano immigrati irregolari già presenti in Italia che cercano di regolarizzare la loro posizione? Ma figurarsi. Il ministero dell'interno l'ha detto chiaramente: "Non è una sanatoria. Anche perchè le domande accettate dovranno essere riservate a stranieri che vivono nei paesi d'origine e dovranno presentarsi all'ambasciata italiana per completare l'iter". Ve li immaginate gli immigrati irregolari, entrati clandestinamente in Italia, che devono uscire dal nostro paese in modo altrettanto clandestino, per poi rientrare con tutte le carte a posto? Una follia.

mercoledì, marzo 08, 2006

L'Unione (dei consumatori)

Si mormora che dietro la lista "Codacons" che si presenterà alle elezioni con il centrosinistra ci sia Prodi. Ne dubito. Ma a leggere l'intervento di ieri sul corriere della sera in cui il leader dell'Unione chiede la fine dello stato proprietario e la focalizzazione sullo stato regolatore si ha l'impressione che davvero si stia andando verso il partito dei consumatori.

Come leggere altrimenti affermazioni quali: "Più crescita e più equità passano anche per la difesa della capacità d’acquisto delle famiglie. Ciò vuol dire utilizzare tutte le leve disponibili per bloccare la deriva, unica in Europa, di aumenti indiscriminati e ingiustificati dei prezzi al consumo. In questa direzione, oltre al ripristino di una doverosa attività di controllo contro le speculazioni, andranno le politiche in favore del mercato. Ad esempio, perché non si dovrebbe potere liberalizzare il mercato di quei farmaci che vengono così assiduamente pubblicizzati in televisione?". O ancora. "Mezze liberalizzazioni hanno finito per produrre costi aggiuntivi e tariffe (da quelle elettriche, a quelle del gas e delle autostrade) più onerose per i consumatori e per le imprese (...) dovremo rendere più contendibile e più aperto questo mercato per avere imprese efficienti e tariffe meno care".

Non c'è nulla di male, ben inteso, in queste affermazioni. Semplicemente segnano una svolta per il modo di pensare il riformismo. Se al centro del discorso politico prima c'era l'uomo ora c'è il consumatore. Ma darsi come unico obiettivo la difesa del consumatore, oltre che riduttivo per la persona, non rischia di essere anche una debolezza dal punto di vista economico? Il consumatore, ad esempio, è spesso un lavoratore e una corsa esasperata alla riduzione dei costi rischia di penalizzarlo a livello salariale. Il ruolo dello stato in settori come l'acqua o l'energia e in tutti quegli ambiti considerati fondamentali per la sussistenza (istruzione, sanità,....) , poi, è ancora strategico per il sistema produttivo in senso lato. Pensare che l'unica cosa che interessi al citadino possa essere abbassare le tariffe non mi convince.

martedì, marzo 07, 2006

grazie alle iene

Grazie alle iene (puntata di ieri su italia 1) oggi qualche milione di italiani sa che abbonarsi al grande fratello 24 ore su 24 è una stronzata. Costa 39 euro al mese e bisogna guardarselo tutto, notte compresa sperando di vedere due della casa che si accoppiano. Risparmiando tre euro ci si abbona al sito di big sister, un bordello nella repubblica ceca dove le immagini di ragazze e clienti che fanno sesso vanno in onda per tutta la giornata (e i clienti non pagano, accettando però di farsi riprendere dallle telecamere). Una televisione utile.