mercoledì, gennaio 31, 2007

Coppie di fatto? Questione di soldi

La vera ragione per cui non si trova un accordo sul ddl sulle coppie di fatto sono i soldi. Si può iniziare a dubitare che lo scontro sia cattolici vs laici, margherita vs ds. Semmai è lo scontro Bindi-Pollastrini vs Tommaso Padoa Schioppa. Uno dei punti più discussi, infatti, è quello della reversibilità delle pensioni. In un'intervista per la radio, Paolo Cento, sottosegrterio all'economia, mi ha parlato di uno studio del ministero (di cui non ho visto traccia sui giornali e sarei curioso di sapere se qulcuno ne ha parlato) secondo cui con le coppie di fatto - a regime - la spesa pensionistica per le pensioni di reversibilità aumenterebbe del 3-4%.
Ho fatto due calcoli: il Pil italiano è di 1.500 miliardi di euro. Le pensioni ne succhiano un 15%, quindi siamo a 220 miliardi. Di questi, le pensioni di reversibilità rappresentano un 10%, vale a dire 22 miliardi. Un incremento del 3-4% vuol dire che le coppie di fatto costerebbero (se non ho sbagliato i calcoli) circa un miliardo di euro.

Se provassimo a dire alla gente che lavora: occorre riformare le pensioni per pagare la reversibilità delle coppie di fatto (come sarebbe ovvio e giusto) quali sarebbero le reazioni?

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venerdì, gennaio 26, 2007

Indiani tremate, la concorrenza è in Italia


Leggevo il sole 24 ore, oggi, quando mi sono imbattuto nell'articolo di Damiano Beltrami (ex stagista). Il titolo: "Il news center? E' in India". Damiano cita una testata on line che appalta gli articoli a newscenter in India e spiega la grande convenienza che trovano le testate a commissionare articoli (ben fatti, peraltro) pagandoli un sesto di quanto costerebbero in Gran Bretagna. Ma un sesto di quanto costerebbero in Uk equivale a 25 sterline, 37 euro per articoli di 50 righe da 60 battute. Non mi sembra di dire una fesseria nel far notare che in Italia i maggiori quotidiani pagano sostanzialmente quella cifra a i giovani collaboratori mentre quelli più piccoli pagano molto, ma molto meno. Qualcuno dovrebbe dirlo agli inglesi: la nuova frontiera della manodopera a basso costo è l'Italia. Indiani tremate.


Di seguito, la prima parte dell'articolo


Andrew Leech, direttore della rivista online specializzata in temi ambientali «4ecotips», era scettico sul giornalismo telecomandato a distanza. Così, quando recentemente il caporedattore del suo giornale, Paul Imre, ha appaltato offshore il racconto della scuola più ecologica del Regno Unito alla High tech export editorial division, un service editoriale indiano di Kochi in Kerala, Leech ha storto il naso. Lui avrebbe semplicemente sguinzagliato uno dei suoi cronisti. Tanto più che la Hampton School di Hampton Court è a mezz'ora di auto dalla sede del giornale, a Chalfont St Peter, periferia occidentale di Londra.Quando però Leech ha letto l'articolo a firma di tale Ajith Aravindakshan, scritto a otto ore di volo da Heathrow e cinque fusi orari e mezzo da Greenwich, si è quasi convertito: «Francamente non avrei saputo produrre di meglio», ha sospirato.Solleticato dall'accuratezza di Ajith, Leech ha voluto risalire alle fonti consultate dal cronista indiano. «Mi sono reso conto - confida - che non si è limitato alle scarne informazioni del sito scolastico, ma ha contattato più volte l'istituto, recuperato statistiche, consultato esperti». Il tutto per 25 sterline (37 euro). Scritto dal cronista inglese il pezzo sarebbe costato 228 euro, sei volte di più.«I colleghi indiani - racconta Leech - per noi scrivono otto articoli al mese da cinquanta righe di sessanta battute: ci costano 200 sterline (304 euro, ndr). Se dovessimo commissionare lo stesso numero di pezzi a giornalisti britannici, la spesa sarebbe insostenibile: dovremmo sborsare qualcosa come 1.200 sterline (1.822 euro, ndr)».

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Libera libera liberalizzazioni

Prezzi più bassi, non pagare stupide tasse e imposizioni è sempre un vantaggio. Però sfogliando la "lenzuolata" di Bersani (che per non dispiacere nessuno è diventato un corredo matrimoniale con sotto Rutelli, Fioroni e anche la Bonino) non si può fare a meno di notare che il commercio è l'unica categoria veramente liberalizzata mentre ancora una volta il Governo è stato estremamente morbido con le grandi imprese industriali e dei servizi.
Ci sono misure di trasparenza sui prezzi delle assicurazioni che "colpiscono" un settore che nei prossimi anni si godrà l'età dell'oro grazie alle masse di denaro messe a loro disposizione con il Tfr. Le banche non vengono sostanzialmente toccate. Sulla telefonia si è voluto cercare il colpo ad effetto abolendo il costo della ricarica.
I limiti dei nuovi disegno e decreto di legge mi sembrano evidenti sulla questione Eni-Snam rete gas dove c'è il produttore che è anche colui che controlla la rete di distribuzione con la coseguenza, ovvia, che la concorrenza non decolla. Da anni si dice che questa situazione deve finire e invece non se ne fa nulla. Stesso discorso sulla benzina dove si va ad aumentare il numero delle pompe (l'ultimo anello della catena e anche quello che percentualmente indide meno) senza fare nulla per andare ad abbattere il cartello che, secondo l'Antitrust, le compagnie avrebbero messo in piedi.

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venerdì, gennaio 12, 2007

Jerome D. Salinger


Ascoltavo la radio questa mattina, parlavano di Salinger, l'autore de "Il giovane Holden". Salinger è nato nel 1919 e basta. Adesso non si sa nemmeno se sia vivo o morto. E' sparito. Non scrive nulla dagli anni Sessanta. L'ultima intervista l'ha rilasciata a un giornale scolastico nel 1953. Non fa apparizioni pubbliche e non tiene discorsi. "Il giovane Holden" continua a vendere 250 mila copie l'anno negli Stati Uniti e 20mila copie in Italia.


Citazione


Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? [...] Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate?

venerdì, gennaio 05, 2007

L'invenzione che cambierà il mondo


Ce l'ho, l'ho trovata. E' l'invenzione che cambierà il mondo. In quei giorni che proprio avete un articolo da consegnare, ma non ce la potete fare. In quei giorni che di scrivere non ne avete voglia. Ma nemmeno di fare una presentazione in power point o un difficile calcolo in excel. Quando la dead line che si avvicina pericolosamente.

La soluzione c'è. E' un programma. Si chiama file destructor. E in un battibaleno crea un file corrotto (codice senza senso) delle dimensioni che volete e nel formato che volete. Lo spedite e quando arriverà al vostro datore di lavoro potrete sempre stramaledire le donne, il tempo e il governo con lui, ma anche e soprattutto Bill Gates e i nuovi hacker cinesi che stanno rompendo i coglioni con i loro virus. Guadagnerete almeno una mezza giornata in più. All'articolo o a quello che volete voi ci penserete domani. Cari blogger: "Oggi è vacanza".