venerdì, marzo 30, 2007

Dico. La Cei c'è. E' Prodi che si è nascosto


E' scandaloso che la Cei parli dei dico? Con la campagna avviata da qualche settimana a questa parte, i vescovi italiani hanno deciso di mobilitarsi - e mobilitare le associazioni cattoliche con il family day del 12 maggio - a difesa di quella che loro chiamano la famiglia tradizionale, fondata sul matrimonio di un uomo e una donna.
La nota della Cei di qualche giorno fa ribadisce cose in qualche modo ovvie e note del pensiero che si respira in Vaticano. "Solo la famiglia aperta alla vita - scrivono i vescovi - può essere considerata vera cellula della società perché garantisce la continuità e la cura delle generazioni". Ben venga il contributo della Chiesa che afferma il suo pensiero e cerca di farlo penetrare nella società. Poi dall'altra parte dovrebbe esserci un sistema politico che agisce con la sua autonomia. Quando a Prodi chiedono se le manifestazioni sulla base di Vicenza o sulle tasse o contro le liberalizzazioni o contro la Tav faranno cambiare idea al governo, il premier solitamente risponde così: "Teniamo conto dell'opinione espressa da chi manifesta pacificamente, ma il governo va per la sua strada". Nei fatti la gestione dell'impolarità è più ardua: sui taxi si è dovuto mediare, sulle tasse c'è una continua rincorsa all'annuncio che "le abbaseremo", e così via. Sui dico è lo stesso. Un gruppo come la Cei fa lobby e tutto torna in discussione. I governi (non solo quello Prodi) non sanno gestire l'impopolarità. Si fanno portare da questa o quella lobby. Fanno compromessi che non accontentano nessuno. E, infine, perdono consenso perchè invece di accontentare tutti scontentano tutti.

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lunedì, marzo 19, 2007

Mastrogiacomo libero. E adesso?

La liberazione di Mastrogiacomo rende tutti quelli che fanno informazioni un po' più orfani. Si potrebbe scrivere della compattezza del mondo della stampa nel tenere alta la tensione sul suo sequestro, della solidarietà dei colleghi di tutte le testate e dell'importaza che questo ha avuto nella sua liberazione. In reltà per 15 giorni non c'è stato giornale o telegiornale che abbia fatto un titolo su Mastrogiacomo (quasi sempre l'apertura). Perchè? Perchè quello che è accaduto con Mastrogiacomo non è accaduto con Giuliana Sgrena? O con i tecnici dell'Agip in Nigeria? Perchè Mastrogiacomo - nella sfortuna - ha avuto la fortuna di capitare in un periodo morto per quel che riguarada le notizie e questo forse l'ha aiutato. Se il suo sequestro fosse capitato durante la crisi di governo, ad esempio, forse avrebbe vuto difficoltà trovare spazio anche su Repubblica.
Scrivo tutto questo perchè ultimamente mi faccio sempre più domande sull'agenda setting dei giornali. E mi sembra qualcosa di irrazionale. Anche se qualche volta utile, come nel caso di Mastrogiacomo. Da dopodomani si dovrà iniziare a cercare una nuova storia, un nuovo caso. Il circo ricomincia.

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venerdì, marzo 09, 2007

Le magnifiche sorti del tfr

Leggevo un paio di giorni fa sul Sole che l'Eurizon (società del gruppo Sanpaolo) ha vinto il bando per gestire il tfr degli agenti di commercio (sulla categoria non sono sicuro) per quanto riguarda la linea prudente, la linea generalmente più scelta da chi vorrebbe avere qualche soldo in più da aggiungere alla sua pensione e non rischiare di perdere tutto.
Nella sua generosità, Eurizon (con un prodotto che è una novità assoluta, va detto senza ironia, sigh...) garantisce il capitale e una rivalutazione pari all'inflazione europea. Se consideriamo che il vecchio Tfr garantiva il 75% dell'inflazione italiana (che è poi quella su cui si continua nonostante tutto a misurare il potere d'acquisto di un italiano) maggiorato dell'1,5% bisogna riconoscere che un lavorare alla fine aveva un rendimento garantito che ad oggi sarebbe circa il doppio, o quasi.
Bella idea quello di affidare le pensioni di domani ai fondi di previdenza complemetare e ai sindacati. Non trovate?

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martedì, marzo 06, 2007

Il bis di Prodi e De Biasi


Molti non lo conoscono, ma de Biasi è il nuovo-vecchio allenatore del mio Torino. Come Prodi anche lui ha perso il posto. A onor del vero non si è dimesso, è stato esonerato, ma non stiamo lì a sottilizzare. Come Prodi anche lui è tornato in sella. Ha vinto addirittura una partita (contro il modesto Cagliari). E tutti a dire del Toro che ritrova la giusta direzione, la squadra trasformata, il gruppo più forte dopo la crisi, ecc. Poi ha incontrato la Fiorentina. Fiorentina-Torino 5 a 1. Sarà che la minestra riscaldata funziona raramente. Sarà che uno fa l'allenatore, ma se i giocatori sono brocchi non è che si può fare chissà cosa. Sarà quel che sarà. Ma se le storie di De Biasi e Prodi fossero davvero parallele allora Prodi sta per incontrare la sua Fiorentina: il voto al Senato sull'Afghanistan.

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