Mastrogiacomo libero. E adesso?
La liberazione di Mastrogiacomo rende tutti quelli che fanno informazioni un po' più orfani. Si potrebbe scrivere della compattezza del mondo della stampa nel tenere alta la tensione sul suo sequestro, della solidarietà dei colleghi di tutte le testate e dell'importaza che questo ha avuto nella sua liberazione. In reltà per 15 giorni non c'è stato giornale o telegiornale che abbia fatto un titolo su Mastrogiacomo (quasi sempre l'apertura). Perchè? Perchè quello che è accaduto con Mastrogiacomo non è accaduto con Giuliana Sgrena? O con i tecnici dell'Agip in Nigeria? Perchè Mastrogiacomo - nella sfortuna - ha avuto la fortuna di capitare in un periodo morto per quel che riguarada le notizie e questo forse l'ha aiutato. Se il suo sequestro fosse capitato durante la crisi di governo, ad esempio, forse avrebbe vuto difficoltà trovare spazio anche su Repubblica.
Scrivo tutto questo perchè ultimamente mi faccio sempre più domande sull'agenda setting dei giornali. E mi sembra qualcosa di irrazionale. Anche se qualche volta utile, come nel caso di Mastrogiacomo. Da dopodomani si dovrà iniziare a cercare una nuova storia, un nuovo caso. Il circo ricomincia.
Etichette: giornalismo
3 Comments:
Anche su questo mi piacerebbe confrontarmi di persona. Non che abbia alcun ché di riservato da aggiungere, ma secondo me il caso si presta a riflessioni diverse, in cui il giornalismo non è sempre centrale
in attesa che mi piova dal cielo un lavoro a Roma dovremo surrogare questa discussione con una telefonata
Il lettore di giornali è un cieco, guidato da altri ciechi. Non l'ho detto io
dom
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