venerdì, febbraio 18, 2005

foibe, ovvero "perchè anche gli altri erano cattivi"

A volte per capire che siamo fermi a sessanta anni fa, basta poco. Certo siamo più ricchi, viviamo in uno dei Paesi che siede al tavolo dei grandi del mondo, abbiamo conquistato un buon livello di civiltà e di democrazia. Ma siamo ancora divisi in Peppone e don Camillo.
L’altro giorno qui alla scuola di giornalismo ci è stato chiesto di scrivere un pezzo sulle foibe, una scheda che raccontasse in un minuto, un minuto e mezzo, quello che successe sessant’anni fa agli italiani di Friuli, Istria e Dalmazia. Un compito semplice solo in apparenza. Le differenze politiche e culturali di ognuno di noi sono emerse, un po’ per scherzo e un po’ no.
Questione fondamentale il numero dei morti nelle foibe. E’ un capitolo oscuro, spesso dimenticato della nostra storia. Insomma ne sapevamo tutti abbastanza poco – personalmente pochissimo – e ci siamo tutti buttati su Internet per fare un po’ di luce. Già la rete dimostra quanto le foibe dividano. Ne parlano, insieme a siti più seri (pochi), alcuni siti che francamente gridano vendetta (come ilduce.it). I pezzi che abbiamo scritto poi riflettono una frattura destra e sinistra che non esiste più nemmeno nelle più inutili polemiche Salvi-Schifani. Dicevamo dei numeri. Alcuni hanno scritto che erano cinque mila, altri che erano 20 mila, qualcuno ha dato la forbice, fra i cinque e i quindici mila. Tanto per citare la Bibbia del giornalismo, vale la pena ricordare che il Corriere della sera parla di “quasi 10 mila vittime delle foibe nel ‘43-‘45”.
Ma dopo i numeri ci sono i tagli dati agli articoli: alcuni parlano di genocidio (o giù di lì) altri di mire nazionaliste dell’esercito jugoslavo, altri ancora di ribellione e vendetta dopo vent’anni di sottomissione fascista. In fondo, tutte queste spiegazioni sono pezzi di verità, ma ognuno di noi continua a leggere la storia di quegli anni come se fossimo ancora partigiani o repubblichini. Lentamente dobbiamo uscire da questa impasse, dal leggere la storia e peggio ancora il quotidiano secondo le lenti del fascismo e dell’antifascismo. Dei nostri nonni si diceva che non potevano fare questa operazione perché cresciuti a pane, fascismo e antifascismo, dei nostri padri che ancora sentivano le divisioni del dopoguerra, ma per noi, per le nuove generazioni, non ci sono più scuse: abbiamo il dovere di consegnare fascismo e resistenza alla storia.
Oggi possiamo essere di destra o di sinistra, ma non continuare a usare la storia per avvalorare Berlusconi o Prodi. Purtroppo anche la televisione non ci aiuta. La fiction della Rai sulle foibe andata in onda nei giorni scorsi, con la sua inammissibile visione dei partigiani di Tito descritti come bestie sanguinarie assetate di italiani, è vergognosa . E il Governo, che pure ha avuto il merito di promuovere (con l’opposizione d’accordo) la Giornata del Ricordo per le vittime delle foibe, sembra dar ragione a chi sostiene che si voglia tirare fuori la questione delle foibe solo per poter giustificare il fascismo. Come a dire nessuno è innocente e quindi nessuno è colpevole. Per non parlare poi della proposta di legge che riconosce ai miliziani della repubblica di Salò lo stato di militari combattenti e li pone sul medesimo piano dei partigiani. Nel rispetto che si deve a chi ha combattuto per la parte sbagliata e sconfitta, non si può equiparare chi ha combattuto per un’Italia democratica (magari anche solo per caso o opportunismo) a chi era complice di una dittatura.

mercoledì, febbraio 09, 2005

Meno sprechi (energetici) per tutti

Ancora roberto segnala l'inizitiva di caterpillar per il 16 febbraio. Diffondo anche questa

"La questione energetica è uno dei temi su cui si giocail futuro del globo terracqueo: l'attività umanarichiede sempre maggiori quantità di energia, e,nonostante i grossi passi avanti della ricerca, nonesistono ancora fonti energetiche completamentepulite, sicure, rinnovabili, e competitive. Noicrediamo che il problema possa essere allora ribaltatoe affrontato da un'altra angolazione: se manca energia(e mancherà sempre di più in futuro), invece cheprodurne di più, possiamo consumarne di meno! Ecco ilperché di una giornata dedicata al risparmioenergetico. In un'ottica decrescente conviene molto dipiù risparmiare sull'energia consumata, piuttosto cheaffannarsi a produrne di più in condizioni economiche,sociali e ambientali sempre più difficili. Abbiamodeciso quindi di indire per il 16 febbraio la primagiornata nazionale dedicata al risparmio energetico.Per dimostrare che risparmiare è immediatamentepossibile, è vantaggioso dal punto di vistaambientale, redditizio in termini economici econveniente per la società. In Italia, terra povera di materie prime atte aprodurre energia elettrica, esiste un enorme einutilizzato giacimento di energia pulita,rinnovabile, eterna e gratuita, questo giacimento è ilrisparmio energetico, e il 16 febbraio sarà il giornoin cui inviteremo tutti a saccheggiare in manieragioiosa questo sterminato pozzo senza fondo. Esistono centinaia di studi scientifici che dimostranoin termini pratici quanto si possa risparmiareadottando stili di vita e di consumo alternativi, cisono già compagnie private che lavorano e guadagnanosul risparmio altrui, offrendo consulenze energetichealle imprese, ma fino ad ora è mancato un appuntamentounico, nazionale, che coinvolgesse tutte queste forzein un'impresa simbolica, possibile e certificabile, èmancata ad oggi una giornata di festa del risparmioenergetico. L'aspetto ludico, sarà fondamentale perconvincere il grosso della popolazione a parteciparein maniera attiva all'evento: la giornata sarà unavera e propria corsa contro il tempo per risparmiareil più possibile sul consumo reale di elettricità diquelle ventiquattro ore. Il consumo è visibile intempo reale sul sito ufficiale del GRTN (il gestoredella rete elettrica), che costituirà quindi, come inuna sorta di Telethon il "tabellone" luminoso dellagiornata. L'idea è quella di coinvolgere, preparandolinel mese che precede l'evento, soggetti e gruppieterogenei, in modo da garantire a chiunque unapartecipazione autentica, in uno sforzo collettivo incui chi più consuma più risparmia. Scuole, comuni,aziende, privati, caseggiati, artigiani, quartieri,negozi, automobilisti, semplici ascoltatori, tuttipotranno partecipare e trovare a Caterpillar e sulnostro sito informazioni su come applicarsi,risparmiare e partecipare alla giornata. Decaloghi dicomportamento saranno resi disponibili dal comitatoscientifico che garantirà la serietà dell'evento ecertificherà il risultato ottenuto. Del comitatoscientifico fanno parte Maurizio PALLANTE, MarioPALAZZETTI e Gianni TAMINO.La speranza, nel lanciare questa iniziativa è che unavolta passata la festa, i trucchi appresi, icomportamenti consigliati, i risparmi certificati,possano convincere quante più persone possibili nelproseguire questi sforzi per un'inversione strategicadi rotta, che possa giovare non solo hic et nunc alsistema-paese ma anche e soprattutto a coloro ai qualilasceremo in eredità il nostro pianeta. Sono già centinaia le adesioni a M'ILLUMINO DI MENO,giornata nazionale del risparmio energetico il 16febbraio".
caterpillar@rai.it
www.caterueb.rai.it

più bici meno auto

Il Blog si apre. Roberto, che fra l'altro lavorando in Fiat mostra un notevole senso del paradosso, mi invia questa iniziativa che volentieri segnalo a tutti.

"E' venuto il tempo di blokkare la circolazione delleauto in città
Critical MassBikes not Bombs e Cicloprecariato psicoinstabile presentano:
3aTurinCicloWoodstock MASSA CRITICA DI PRIMAVERA
Sabato 19 marzo ore 16,30Domenica 20 marzo ore 15,00 - 16,30 (chi c'è c'è,anche prima + kaos)piazza Castello, TorinoUna città più vivibile è possibile!"

lunedì, febbraio 07, 2005

E' nato

Il bambino ha visto la luce,
sono andato a prenderlo sabato mattina, era proprio bello, un bel faccino colorato. E poi tutti volevano vederlo.
Il primo numero de Il Ducato, il quindicinale della Scuola di giornalismo di Urbino, è ormai in tutte le edicole del Montefeltro. Dodici pagine: la prima, per questo numero, è incentrata sull'università, due e tre su società, quattro cronaca, ecc...
Il mio articolo è in cronaca, su una raffica di furti a Fermignano. Ma sono contento di tutta la mia pagina, di cui ero anche caposervizio (ohhhhh). Per chi può leggere il Ducato, consiglio l'articolo di Francesco Magnani sulla statalizzazione. L'attacco è bellissimo (manierismi da giornalisti).
Le prime critiche al giornale sono già arrivate. Ma come si suol dire: "Tanti nemici, tanta gloria".

sabato, febbraio 05, 2005

il bambino sta per nascere

Mancano pochi minuti, il bambino sta per nascere. E' il primo figlio dell'VIII biennio della Scuola di giornalismo di Urbino. Farlo è stata dura, un'impresa: mancava l'esperienza, mancava l'organizzazione, mancavano un sacco di cose. Ci si sono messi anche problemi con la tipografia. Ma presto sarà nelle braccia di tutti noi 32. Lo accarezzeremo, lo faremo vedere a fidanzate, genitori e amici, lo mangeremo con gli occhi. D'altra parte, il primo è come i diamanti: PER SEMPRE.
Per chi non l'avesse ancora capito sto parlando del primo numero de Il Ducato, il quindicinale della Scuola di Urbino.
... scappo... sta per nascere.

venerdì, febbraio 04, 2005

meritocrazie

La Regione Piemonte ha indetto un concorso per assumere 100 persone che in questi anni hanno lavorato per assessori e i gruppi del Consiglio regionale. I 2/3 dei posti sono riservati alla maggioranza del presidente Ghigo (Casa della Libertà) e 1/3 alla minoranza (centrosinistra e radicali).
Non commento, ma segnalo una parte di quello di Gramellini sulla Stampa di oggi: " Democristiani e socialcomunisti indicevano i medesimi concorsi, però avevano cura di aprirli formalmente anche agli esterni. Svuotavano la dispensa, ma prima almeno chiedevano permesso".

cannabis alla francese

Il ministro della sanità francese, Philippe Douste-Blazy, ha appena varato una campagna mediatica contro il fumo di canne. Saranno trasmessi 6 spot televisivi e 8 per la radio. saranno anche distribuite brochure per ragazzi e genitori. Il target sono soprattutto i giovani fra i 15 e i 25 anni. L'obiettivo è scoraggiare la prima canna. Il budget è di una decina di milioni di euro. Il che equivale a dire, stando ai dati raccolti sul sito di fuoriluogo a circa 2 tonnellate di fumo circa. (pausa di riflessione).
Oggi in Francia e domani in Italia si riapre la vecchia discussione se reprimere o meno i pubblici vizi. Lo stato è sempre più balia, i cittadini finiscono per essere adolescenti a vita. E allora la ribellione stupida non può essere che farsi una canna. Come quell'operaio che incontrando Sandro Curzi per strada il primo giorno dello stop al fumo nei locali pubblici gli disse: "Direttore, guardi! oggi ne ho già fumate conque".
Per adesso nonostante tutte le campagne fatte apposta per farmi venir voglia di accendermi la mia prima canna, resisto.

mercoledì, febbraio 02, 2005

Ciao a tutti anche se per adesso non c'è ancora nessuno. Aprire un blog vuol dire pensare di avere qualcosa da dire al mondo. In realtà sono solo in pausa, sono stanco e non ho nulla da dire.
Questo blog nasce con l'intenzione di raccontare a tutti il sogno di diventare giornalisti e la triste realtà. Quando da bravo studente di scienze della comunicazione pensavo alle scuole di giornalismo avrei voluto qualcuno che mi spiegasse qualcosa in più. Io non ho avuto fortuna. spero che qualcuno di voi là fuori possa apprezzare il mio sforzo.
Ma non voglio nemmeno che questo blog diventi un covo di pettegolezzi vari, cazzate sui professori e piagnistei sulla professione. Cercherò di trovare cose, curiosità, chicche e magari di commentare con tutti quelli che vorranno i fatti del giorno. la prima cosa che ho imparato qui all'Ifg di urbino è che come giornalista non devo avere opinioni (perchè potrebbero influenzare il modo in cui informo). Come direbbe il prof. Rizza (storica mente della scuola di Urbino) "le vostre opinioni non le voglio nemmeno sapere, noi siamo cronisti, non commentatori". D'altra parte come blogger mi potrò concedere qualche libertà in più.