martedì, giugno 27, 2006

Referendum 2006, ovvero il primato della politica sull'uomo

L'anno scorso quando si votò al referendum su temi come la fecondazione assistita ed eterologa, alle urne non andò nessuno: nemmeno il 25%. Ed erano questioni che in qualche modo riguardavano il senso della vita, della morale, che forse attengono più alla persona che non alla politica.
Al contrario questa volta c'è stata una partecipazione se non di massa, comunque sopra le previsioni. Per votare su cosa? Su una riforma costituzionale che teneva insieme tutto e il contrario di tutto, cose condivisibili e cose no. Argomenti in ogni caso molto complessi da giudicare per un non addetto ai lavori tanto che sul corriere della sera Sartori (se non ricordo male) invitava a votare no seguendo l'opinione comune di quasi tutti i costituzionalisti italiani. Non potendo giudicare l'uomo comune doveva replicare nelle urne l'opinione di 100-200 esimi studiosi. Una premessa ottima perchè la gente stesse a casa. Invece no. Perchè? Perchè questa vota gli schieramenti politici erano nettamente divisi: centrisinistra per il no, centrodestra per il sì (anche se an e udc non si sono fatti cadere l'ernia per la campagna referendaria). E allora tutti a votare come suggerisce il segretario del nostro partito o il leader del nostro schieramento. Il trionfo della politica sull'uomo.

venerdì, giugno 23, 2006

Un calcio alla finanza

Ieri i deferimenti di Lazio, Juventus, Fiorentina e Milan sono arrivati alle sette di sera per non turbare la Borsa di Milano. E lo chiamano sport...

martedì, giugno 20, 2006

Montezemolo, avanti miei Prodi

Milano - Assolombarda. Ci sono stato ieri per l'assemblea annuale e ho notato alcune cose non uscite sui giornali.

Fra Montezemolo e Prodi è amore vero, profondo direi quasi elettivo. Ascoltando l'intervento del presidente di Confindustria si è percepita la perfetta sintonia fra i due. Per due volte Montezemolo ha fatto aprrezzamenti sull'intervento del ministro Bersani. E poi ha dimostrato di sposarne in pieno la ricetta economica: conti pubblici in ordine con manovra subito, riduzione del cuneo fiscale, lotta all'evasione. Nemmeno Epifani forse si sarebbe sognato di dire che bisogna finirla con i lavoratori autonomi: "Mi pare politicamente inaccettabile che il 40% dei lavoratori autonomi dichiari un reddito che è meno della metà di quello di un lavoratore dipendente".

Mi immagino la faccia di Tremonti seduto in prima fila quando il presidente di Confindustria ha lasciato partire delle bordate come: "La situazione (dei conti pubblici) è peggiore di quello che si credesse", "abbiamo usato l'11 settembre come un alibi (per la bassa crescita) mentre il paese sicuramente più colpito, gli Stati Uniti, dopo l'11 settembre sono cresciuti moltissimo". Montezemolo ha poi accusato il passato governo per gli aumenti salariali dei dipendenti pubblici che in quegli anni sono saliti del 30% contro il 13% dei dipendenti privati. Ha sottolineato come le politiche di riduzione della spesa e dei tetti non si sono rivelate utili, ha parlato della necessità che lo stato accompagni le imprese nella crescita, senza dimenticare che lo stesso stato ha un ruolo per lo sviluppo economico del paese.

Una bocciatura in piena regola per l'ultimo esecutivo e la firma di una carta in bianco per quello che si è appena insediato. In ogni caso una quasi perfetta coincidenza di obiettivi e ricette.

Ultimo aspetto significativo, la legge Biagi. Montezemolo ha sottolineato che va completata con la riforma degli ammortizzatori sociali. La logica è quella di proteggere il lavoratore e non il posto di lavoro. In pratica, non si obbliga l'azienda a tenere il dipendente anche se non vuole più, ma si aiuta economicamente il dipendente espulso dal mondo del lavoro. Se fosse possibile sarei d'accordo, ma mi sembra veramente dispendioso.

mercoledì, giugno 14, 2006

per caso o per indecenza

"Al Zarqawi è stato ucciso per caso, i crociati non sapevano che si trovava lì" ed a dimostrarlo sarebbe "la testimonianza di un giordano, l'unico sopravvissuto", nonchè il fatto che "se avesero potuto l'avrebbero preso vivo per esibirlo come un trofeo" seguendo l'esempio di quanto già avvenne per Saddam Hussein. A parlare è l'erede di Zarqawi, Abu Hamza al-Muhajir il nuovo capo di Al Qaeda in Iraq nel suo primo messaggio diffuso su Internet.

Se fosse vero (e la fonte non è proprio di quelle più affidabili) sarebbe una grandissima e bellissima notizia. Vorrebbe dire che la "superiorità dell'occidente" esiste davvero perchè i terroristi non si giustiziano a sangue freddo, ma li si arresta e li si processa nel pieno rispetto dei diritti della difesa. Sono rimasto abbastanza stupefatto dall'esaltazione per l'uccisione di Al Zarqawi. Non una voce per dire che uccidere un uomo che non si sta difendendo bombardandogli la casa è un incredibile barbarie. Si sta facendo strada il metodo delle esecuzioni mirate che è un imbarbarimento non solo della guerra, ma anche della lotta al terrorismo. Se a questo aggiungiamo i voli Cia, le intercettazioni telefoniche, c'è poco da stare allegri. Un assassinio (per quanto di un uomo creduele, un barbaro e un terrorista) è un assasionio. Il fatto che adesso sia diventato un vanto fa riflettere. A meno che non abbia ragione Abu Hamza al-Muhajir.

lunedì, giugno 12, 2006

Acca Toro


"Il Toro è poesia e bava alla bocca insieme"

Gian Paolo Ormezzano

la stampa, 12 giugno 2006