mercoledì, giugno 27, 2007

A cosa servono i giornali

I giornali sono utili, importanti, necessari. A tutti quelli che c'è solo la televisione, a tutti quelli che con internet la carta non serve più, a tutti quelli che i giornali scompariranno fra 2 mesi... a tutti loro voglio dire di provare ad asciugare la casa allagata dalla lavatrice con il vostro modem, o la parabola satellitare. Due mesi di quotidiani accatastatati in camera e sparsi all'occorrenza in tutta la casa come fossero carta assarbonte sono andati benissimo e stanno a dimostrare che del giornale non si butta via niente.

N.B. Consiglio pratico: la stampa e il sole hanno una grande capacità assorbente mentre il corriere dovrebbe migliorare ancora un po'. Che faccio scrivo a mieli?

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

confermo.
quando la mia golf si trasformò in un acquario con tanto di pesciolini rossi solo la Repubblica riuscì a salvarmi dalla morte per annegamento. e anche l'aiuto di conciconci e della criatura contribuì, diciamola tutta...

ellevu

11:56 AM  
Blogger guido maurino said...

quindi anche repubblica ha acapacità assorbente.

12:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

assolutamente sì

1:24 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ma cosa hai fatto? ti sei scordato il tubo della lavatrice fuori dallo scarico?
Francesca

5:11 PM  
Blogger guido maurino said...

francesca tu mi capisci. ma non sono stato io... un mio coinqulino

5:36 PM  
Anonymous Anonimo said...

Guido stai attento:
Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

ttento!!

6:57 PM  

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