Povere modelle
Fare i giornalisti è duro, non c'è che dire: pochi posti e tanti aspiranti, spesso anche bravi. Ma che dire delle modelle che forse si spartiscono una torta ancora più piccola della nostra? In questi ultimi quattro giorni sono stato in fiera a Milano (fra l'altro con il magno e con il boss della sardegna) e notavo quante modelle sono costrette a fare le standiste per una manciata di euro. Arrivano dalla Russia, dai Paesi dell'Europa dell'est e sono bellissime, alte, slanciate, perfette. Sognavano la moda, le passerelle, o meglio ancora di essere veline della tv e invece campano rispondendo a gente come me: "Scusi cercavo tizio, può vedere se c'è?". Si alzano dai loro sgabelli con le minigonne ipermini, avvolte in vestitini vedo non vedo e sfilano fino alla sala interna allo stand per chiamare tizio. Un lavoro che - siamo sinceri - potrebbe fare chiunque, anche un donnone di cento chili con l'alito che puzza. In fondo, machissenefrega, di come sono le standiste. Fino a poco tempo fa era un lavoro da ragazze universitarie in cerca di qualche soldo. Oggi, invece, le universitarie sono poche: per lo stesso prezzo possono avere una modella fallita.
(immagine tratta da una fiera casuale)
Etichette: giornalismo, lavoro
4 Comments:
"notavo quante modelle sono costrette a fare le standiste per una manciata di euro". eccerto, poverine, mettersi una minigonna e stare sedute tutto il giorno a sorridere è proprio faticoso. e poi ti danno solo 100 euro, il prezzo - e lo sappiamo bene - di 100 righe su uno qualsiasi dei quotidiani nazionali a maggiore tiratura. peccato che per fare 100 righe ti devi sbattere un attimino di più.
c'hai ragione però, pore stelle...
(gum, ma che te sei fumato?)
ellevu
non guardare il vile denaro. la questione è che tu hai un sogno (fosse anche la velina, ma è un sogno) e ti trovi a fare la standista. prendi quei giornalisti che fanno ufficio stampa, guadagnano anche più soldi, ma fanno l'ufficio stampa, non quello che volevano fare. il discorso è lo stesso. naturalmente con tutto il rispetto del caso per chi fa un altro lavoro
Mah. Siamo a "Studio aperto" economia, ormai, eh?
Come i servizi sulle sovraffollate palestre, i centri di cure e così via.
dom. (a difesa dell'economia classica)
studio aperto, effettivamente, è un po' il mio sogno segreto... io, lele mora e la canalis...che trio
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