lunedì, aprile 02, 2007

"Rovati torna, questa Telecom aspetta a te"

Crocifisso. Questa estate il consigliere di Prodi Angelo Rovati è stato costretto a dimettersi per aver elaborato un piano per Telecom Italia che prevedeva lo scoporo della rete telefonica da Telecom Italia e il ritorno della rete in mani pubbliche. "Eresia". "Interventismo". "Giochi di potere". E adesso che la Telecom potrebbe finire a due aziende straniere cosa succede? Venivo su in macchina da Fossano questa mattina e mi sono dovuto sentire in radio un bel po' di commentatori tutti a predicare il libero mercato, i vantaggi per i consumatori, per i risparmiatori, e così via. Teoricamente giusto. Se non fosse che la Telecom non è una catena di supermercati. Di rete telefonica ce n'è una sola. Come c'è una sola rete elettrica. O ferroviaria. E allora non è indifferente chi è il proprrietario. Se il servizio può essere gestito da più operatori, la rete dovrebbe essere fuori dai giochi e affidata a chi può gestirla in modo indipendente per poi dare il servizio in concessione a più operatori che si confrontano a parità di condizioni. Rovati e il suo modello Terna applicato a Telecom erano - con il senno di poi - la soluzione giusta. La soluzione giusta dal punto di vista economico, senz'altro. Ma anche dal punto di vista politico visto che le ultime vicende giudiziarie hanno ben mostrato come chi controlla la rete può controllare gli utenti. E allora solo una gestione politica della rete può, forse, dare qualche garanzia di trasparenza in più.

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