domenica, giugno 03, 2007

In difesa di Visco


In difesa di Visco. E chi l'avrebbe mai detto che un giorno mi sarebbe toccato scrivere in difesa di Visco, del viceministro delle tasse. Eppure bisogna. Bisogna ricordare il perchè Vincenzino Visco provò nell'estate dello scorso anno a rimuovere i vertici della guardia di finanza di Milano. Fu la guardia di finanza - "galantuomini", come va ripetendo oggi il centrodestra - a passare ai giornali le intercettazioni con Fassino che diceva a Consorte: "Abbiamo una banca". Quelle dichiarazioni - riprovevoli sotto il profilo morale - non avevano alcuna valenza penale, come si disse allora e come risilta ad oggi tanto è vero che Fassino non è indagato. Non erano agli atti di nessun procedimento, erano soltanto una delle tante conversazioni di Consorte. A Visco deve essere sembrato che una guardia di finanza - fatta di "galantuomini - che cerca di screditare il principale segretario di partito della maggioranza magari qualche problema ce l'ha. Magari deve aver pensato che tutta questa passione del centrodestra per mettere ai vertici delle fiamme gialle il generale Speciale - che arriva dall'esercito non dalle fiamme gialle - qualche dubbio può anche lasciarlo. Magari deve essersi anche infastidito che i vertci della guardia di finanza lancino i suoi cahiers de doléance dalle colonne del giornale del leader dell'opposizione invece che nelle sedi istituzionali. Quello che ne è seguito, con il generale Speciale che non accetta il trasferimento, minaccia il ricorso al Tar e si bea dell'essere diventato il paladino dell'opposizione farebbero propendere per il fatto che, una volta tanto, Visco non aveva sbagliato di molto con i suoi "magari". E l'emergenza democratica mi sembri si ribalti. Magari.
(vignetta de "Il Giornale", ça va sans dire)

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