domenica, aprile 16, 2006

Guardiamo in faccia la realtà

Guardiamo in faccia la realtà: il centrosinistra ha vinto, ma non potrà mai governare. E forse molti degli esponenti responsabili dell'Unione a questo punto si chiederanno se non fosse stato meglio perdere. Stando così le cose infatti ci sono due possibilità e in nessun caso il Paese ne può uscire bene.

1) Prodi si impunta, forte (debole?) del risultato elettorale, e forma un governo con la maggioranza attuale (2 senatori). La prima finanziaria passa, forse. Al primo problema: vedi cpt, alta velocità, legge Biagi,... qualche partitino esce da coro per guadagnare un pugno di voti e va a casa. Tempo: 6-9 mesi. Conseguenze: Prodi ha finito di fare politica, il centrosinistra si condanna ad almeno 10 anni di opposizione, torna Berlusconi e si continua tutto com'è stato negli ultimi 5 anni.

2)Prodi fa il bel gesto. Capisce che così non si può governare. Si cerca un governo di grande coalizione o un governo di tecnici come c'era negli anni Novanta, con due punti soli all'ordine del giorno: cambiare la legge elettorale e fare una finanziaria lacrime e sangue per rimettere fieno nelle disastrate casse dello stato. Poi si torna al voto. Conseguenza: Prodi continua a dover smettere di fare politica perchè ormai delegittimato, D'Alema diventa probabilmente il presidente del consiglio di questa accozzaglila (e si candida a diventare il salvatore della patria di un Paese allo sbando), fra un anno Berlusconi rivince le elezioni e il centrosinistra si condanna ad altri 10 anni di opposizione.

Insomma contrariamente al mio penultimo post, non credo più che il Berlusconismo sia finito. Incarna ancora dei valori ben radicati nella società e sarà ancora il protagonista della scena politica dei prossimi anni. Se michiedete di scegliere fra le due ipotesi: governo Prodi o governo di grande coalizione, preferisco il secondo. Almeno, spero, potrà prendere quei provvedimenti, anche impopolari, che servirebbero all'Italia per riconquistare quel minimo di credibilità internazionale e far ripartire l'economia.

Mi espongo volentieri alle critiche dei miei lettori

16 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Gum, capisco la tua analisi e sono in parte d'accordo. A me però preoccupa il Pil, il debito e la precarietà. Che c'è voi fà, sò fatto così

;-)


Dom.

7:32 PM  
Anonymous Anonimo said...

Cmq mi pare di capire che la tua paura sia Berlusconi... meglio una Grosse koalition che un ritorno dell'(ex-)premier.

Secondo me invece non bisogna temere. Governi Prodi, nel rispetto del mandato elettorale (cui non si deve poter cancellare, guai). E poi se cade, si vedrà. La trasparenza nel rispetto degli elettori deve essere la pietra miliare per ripartire. Non lo dico io...


D.

8:11 PM  
Anonymous Anonimo said...

il berlusconismo durerà ancora, ma berlusconi potrebbe essere politicamente esiliato. senti questa terza ipotesi.
Prodi compatta la (risicata maggioranza) su un piano di governo (e di riforme) di breve/media durata.
Nessuna concessione all'opposizione (in termini di poltrone e inciuci).
Nuova legge elettorale;
Via dalla guerra;
Legge sul sistema delle comunicazioni;
Legge sul conflito di interessi;
Riduzione del cuneo fiscale;
Via l'Ici dalla prima casa per i redditi bassi e stangata dalla terza casa in poi;
Tassazione delle rendite finanziarie e del capital gain e contestuale riduzione delle tasse sui depositi bancari.

Fatto questo si decide se è meglio andare avanti e rischiare di cadere oppore tornare volontariamente a votare. Poi deciderà il paese, ma a quel punto alcuni aletti saranno stati posti.
solo un illusione?

8:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

I sogni son desideri...
QUANDO SI RIVOLGE A ME ANCHE SE NON SONO PIU' IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MI DIA DEL LEI!!!!

11:52 PM  
Blogger guido maurino said...

a dome dico che un governo tecnico potrebbe (forse anche meglio di un govreno prodi) far ripartire il pil e chiudere la falla del debito. per la precarietà servirà un governo politico (2 su 3 è meglio di ninete)

a krazny. Se funzionasse la tua terza ipotesi sarei felice. Un dubbio: se il governo funziona non c'è ragione di tornare a votare; se si torna a votare dopo un anno o due, il centrodestra avrà gioco facile a dire: "L'unione è divisa e non riesce a governare". la mia paura è un governo che vivacchi invece di fare quelle riforme che sono urgentissime.

a luca, auguro buona pasqua. lui è quello che se la sta godendo di più.

10:57 AM  
Anonymous Anonimo said...

ricambio gli auguri per tutti i partecipanti al dibattito, sperando di non arrivare all'ipotesi di un colpo di stato ! ;-)

Scherzi a parte, mi pare ci sia un mandato elettorale da rispettare: l'idea di un governo tecnico non appare un po' "golpista"?
Le notizie che arrivano da Roma, provvisoriamente, sono di segno opposto. Ieri e oggi si è fatta avanti una soluzione fantascientifica, pubblicata già da alcuni giornali tra cui il mani.

Le voci indicano:

- Per la presidenza del Consiglio: ROMANO PRODI

- Per la presidenza della Camera: FAUSTO BERTINOTTI

- Per la presidenza del Senato: FRANCO MARINI

- E per la presidenza della Repubblica: MASSIMO D'ALEMA!!

W lo spoil-system


Dom.

3:16 PM  
Anonymous Anonimo said...

Continuano a reggere la candidature di tutti e tre...


D.

12:37 PM  
Blogger guido maurino said...

che fai dome? ci sbatti in faccia i tuoi pronostici? :-) Però d'alema che a 59 anni accetta di fare il padre della patria da presidente della repubblica mi pare strano. magari mi sbaglio, ma lo facevo più ambizioso

12:47 PM  
Anonymous Anonimo said...

AGGIORNANDO IL TOTO-NOMINE...

I pronostici non erano i miei. Riportavo solo le voci e le indiscrezioni apparse sui giornali. Detto ciò, dato ormai il mio compito, la situazione è cambiata e come saprete di gia' D'Alema si sarebbe ritirato dalla gara per il Quirinale. Il motivo è il metodo di elezione del presidente della Repubblica, che presuppone una alleanza allargata anche a una parte dell'opposizione (la Cdl) per nominare il successore di Ciampi. E D'Alema, in una intervista, ieri ha dubitato di potere essere il candidato unico appogiato da larghi settori di entrambi gli schieramenti.

Di più: per alcuni, però, c'è il retroscena. La rinuncia del Lìder Maximo sarebbe soltanto un rifiuto strategico perché si avvalori la sua candidatura. Insomma, "più te la tiri e più te la danno" (la poltrona), dicono alcuni cronisti politici, che mi avrebbero spiegato come il modo migliore di bruciarsi sia quello di esporsi. E così, sempre secondo le indiscrezioni, il braccio di ferro tra Bertinotti e D'Alema sarebbe solo un paravento per fare trionfare il segretario di Rifondazione, in modo che il presidente dei Ds possa giocare la parte dell'offeso. E chiedere il risarcimento.


Dome


P.S. La mia idea è che il "retroscena" possa averci in qualche modo centrato...

1:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

Hai letto i giornali oggi (sabato 22 aprile)? D'Alme ha rinunciato, il melodramma per la presidenza della Repubblica prosegue. Il titolo del Mani, in questo senso, è emblematico: "Massimo sacrificio"...


D.

12:02 PM  
Anonymous Anonimo said...

vediamo che succede domani al Senato, prima prova di questa maggioranza.

9:18 PM  
Blogger guido maurino said...

il d day

10:22 AM  
Blogger guido maurino said...

toppata la prima. L'Unione comincia disunita

2:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

come dire...

4:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ore 14,49 di sabato 29 aprile: il senatore a vita Oscar Luigi Scalfaro proclama il senatore FRANCO MARINI alla presidenza del Senato! E sono due...

A due settimane dai pronostici, centrati due candidati su quattro: oltre a Marini, super-Fausto è il primo presidente della Camera che proviene da Rifondazione comunista.

Dome

P.S. Restano le due scommesse (del dome) più ardite: Prodi e poi D'Alema.

2:56 PM  
Anonymous Anonimo said...

Faccio notare che entrambi i presidenti delle Camere sono ex-sindacalisti...

D.

2:58 PM  

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