martedì, aprile 04, 2006

Epitaffio di berlusconi

Forse ha ragione il nostro prof. Paolo O. quando ieri sera ha detto che, dopo l'ici, Belusconi poteva promettere tutto. Forse anche sette vergini ciascuno come nel paradiso dei kamikaze. Si può interpretare questa nuova poposta come il colpo di genio del campione alle corde, la mossa che smarca e fa vincere la partita. Oppure come il canto del cigno, un cigno ormai irrimediabilmente malato di aviaria, lasciato solo anche dagli amici di un tempo, mentre ormai la sua voce si trasforma in un gracchio e il suo peso affonda nello stagno.

Guardavo la seconda puntata del duello Prodi-Berlusconi ieri sera e ho visto un premier ormai irriconoscibile. Teso, nervoso, infastidito anche da un confronto che dovrebbe metterlo a suo agio con due minuti e mezzo per parlare direttamente, senza mediazioni, senza nemmeno dover rispondere alle domande dei giornalisti in studio. Ha provato ad aggredire per serrare le fila dei suoi elettori. Forse ci sarà riuscito forse no. Ma dal salotto di simil "Porta a Porta" è uscito un leader sconfitto. E già quasi viene da rimpiangerlo questo politico che "è sceso in campo", che voleva l'Italia come il Milan di Sacchi, che ha regalato sogni e dopo cinque anni restituisce un mare di illusioni. La politica tornerà al suo corso. Una cosa seria come vuole Prodi (ma anche Casini e Fini) dove ci sono le tasse che finanziano dei progetti e non dei progetti che si finanziano da soli, "che intanto li variamo e poi i soldi si trovano" (e se non si trovano pace all'anima del debito pubblico). E' giusto così. Il coraggio di Prodi sta qui, nel dire che tasserà, che tasserà le plusvalenze finanziarie (cosa giusta), che chi più ha più paga (come prevede al Costituzione). La politica ispirata alla mano di Maradona va in soffitta.

Fra poche settimane magari troveremo anche il coraggio di dire che, in fondo, Berlusconi ci manca. Ci si divertiva di più a seguire la politica. Le sue battute poco istituzionali, le barzellette fuori luogo, l'antistorica paura dei comunisti, la foto con le corna. Tutto il mondo ci ha sempre riso in faccia per berlusconi e noi ne abbiamo riso con lui. Adesso giù il sipario. la commedia è finita. Si torna alla serietà. Per fortuna.

5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

come si dice in questi casi, le tragedie uniscono. e così finalmente mi riconosco (nella disgrazia) in tutto e per tutto quello che dice questo post. coraggio che questa volta forse è finita davvero

9:45 PM  
Blogger guido maurino said...

caro krazny, stavolta è davvero finita. La battuta sui "coglioni" è l'ennesima dimostrazione.

12:39 PM  
Anonymous Anonimo said...

chiedi a paolo o. se sa qualcosa dei coglioni sull'unità

2:55 PM  
Anonymous Anonimo said...

Mi piace molto l'immegine del cigno malato di aviaria...come tutte le cose, penso stia finendo il suo corso, un po' perché si é rovinato da solo con le sue mani, un po' perché la politica é storia di alternanze e quando manca l'alternanza ci sentiamo in un regime fascista e autoritario. Peró sinceramente, anche Casini e Fini non sono belle figure, anzi, sono figure che cercano come i cesaricidi di dare il colpo di grazia a un governo che fa acqua e che ha sinceramente spinto l'Italia in un baratro

9:32 AM  
Blogger guido maurino said...

Si può condividere o meno la politica proposta da fini e casini, così come quella di Prodi o di fassino, però rappresentano un modo di fare politica tradizionale. senza dare giudizi di valore: normale.

1:05 PM  

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