giovedì, dicembre 01, 2005

Avanti con la pace in Palestina

Il partito sembra nato con un solo punto nel programma: la pace. Un mese fa Ariel Sharon è uscito dal Likud per formare un nuovo soggetto politico, il Kadima, che in ebraico significa "Avanti". Troppi gli ostacoli che la destra israeliana frapponeva alla risoluzione del conflitto con i palestinesi. E allora meglio tentare la strada da solo. I sondaggi sembrano dargli ragione. Lo accreditano di 34 seggi, e la sua è una continua crescita. Il Likud arrancherebbe con dieci seggi e anche la sinistra israeliana andrebbe poco oltre i venti seggi. Insomma c'è voglia di pace in Israele. Il fatto che anche lo storico leader dei labouristi e premio nobel per la pace, Shimon Peres, abbia scelto di aderire al nuovo soggetto sembra essere un segno (anche se un certo peso lo deve avere avuto anche la bocciatura ricevuta come leader della sinistra dove gli è stato preferito Amir Péretz).
Ma che pace vuole costruire Sharon? Il programma del Kadima ricalca la linea tenuta negli ultimi anni da Israele. Pur riaffermando i diritti storici di Israele sulla totalità di Israele, è prevista la creazione di uno stato palestinese. La linea guida è quella tracciata dalla "road-map". Si parla di Gerusalemme, che deve rimanere sotto Israele. Anche la parte orientale dove i palestinesi vorrebbero costruire la futura capitale del loro nuovo stato. Poi ci sono le zone grigie: quanta parte della Cisgiordania Israele vorrà cedere all'Autorità Palestinese? E Gaza?
L'ex generale Sharon, anche se vorrebbe consegnare le armi, continua ad avere il piglio del militare. La pace non la discute, la impone. E questo potrebbe far naufragare ancora una volta la risoluzione del conflitto israelo-palestinese. D'altra parte, forse mai come oggi, si ha l'impressione che la voglia di pace stia prevalendo.

Foto: www.ubq.it

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Shalom


D.

10:17 AM  
Blogger guido maurino said...

shalom a te

10:18 AM  

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