lunedì, dicembre 12, 2005

Tav Torino-Lione: non se, ma come/2

Lavori sospesi, ma Gianfranco Fini è netto "l'opera é irrnunciabile e essenziale". Il Governo é riuscito nel suo obiettivo: dividere il movimento No Tav. Da una parte i centri sociali e il no all'alta velocità duro, puro, assoluto. Dall'altra i sindaci che hanno accettato di sedersi a un tavolo e discutere. Provo a fare una previsione: tutto fermo fin dopo le olimpiadi di Torino per non accendere la miccia. Poi arriveranno gli esiti delle valutazioni di impatto ambientale e tutti gli studi supplementari che sono stati decisi. Proporranno alcune modifiche, roba che si può sbrigare in poche settimane. I comuni della Val Susa riceveranno una valanga di soldi. E poco a poco si consoleranno. Giusto o sbagliato, caro dome, non lo so.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Mi preoccupano due cose. Gianfranco Fini ha una posizione simile a quella di un praticante di mia conoscenza che meriterebbe il Manifesto. Senza ironie. La seconda cosa che mi spaventa, invece, è come si interpreti la deadline ("poche settimane"). Tra poche settimane saremo ancora qui a discutere. Tra poche settimane non ci sarà (ancora) alcuna verifica. Per come la vedo io, Jim, ci vediamo nel 2007. Almeno.

;-)

Dome

P.S. Tutto ciò non mi fa contento. Per me il Tav s'ha da fà... sempre che rispetti i requisiti sanitari, economici e ambientali assolutamente necessari (non lo dico io). I controlli, però, andavano fatti prima. Adesso, forse, i politici impareranno cosa vuol dire rispettare un parere contrario. Dovranno fare molte telefonate, beccarsi dei capi d'azienda arroganti (e disinteressatissimi alla vicenda), vedere quale delle decine di perizie che gli saranno offerte corrisponde di più alla realtà (cioè agli interessi dei cittadini). In altre parole, auguro un buon lavoro. Finalmente. (Scusa per la lunghezza, ma è un vecchio argomento di discussione tra amici).

11:38 AM  
Anonymous Anonimo said...

Non so se spendere 20 miliardi di euro avrà un senso; se davvero il traffico in quella zona necessità di altre infrastrutture. Qua non si capisce più nulla: ognuno ha i suoi dati (chi dice che l'autostrada già esistente è sottoutilizzata) e le sue ragioni. Una cosa è certa: forse se tutte le parti fossero stati coinvolti di più al momento della progettazione (dato che saranno loro a doversi sorbire anni e anni di cantieri), queste rivolte non ci sarebbero state, o almeno non così forte.

ps. la medicina per rianimare il basentone non l'abbiamo ancora trovata. Forse senza un gruppo unito un blog unico non ha senso. Forse...

Buona giornata

11:59 AM  
Blogger guido maurino said...

Certo, tra poche settomane saremo ancora qui a discutere. Ma ad aprile, quando le olimpiadi saranno finite e si potrà anche fare a meno di andare per il sottile, credo che i dubbi dei no tav verranno liquidati in poche settimane. Anche perché, siamo onesti, qualsiasi grande opera comporta dei costi sociali, una qualità della vita che si riduce (per chi ci abita vicino), un ambiente che non é più lo stesso. Sono d'accordo con Agnese, i dati ognuno li plasma alle sue esigenze, al pensiero che si era formato prima di partire. Detto questo, a volte é necessario sopportare qualche sacrificio in nome di un bene più grande.

7:59 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ad aprile, quando le Olimpiadi saranno finite, si potrà anche fare a meno del Tav. Scusa l'ironia, ma me l'hai servita.

D.

P.S. Ormai sono del movimento "Siamo tutti valsusini": l'arroganza del potere politico non la sopporto più.

5:10 PM  

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