mercoledì, luglio 13, 2005

terroristi, no attentatori

Non sono un appassionato di forma e nemmeno di discussioni filosofiche sul giornalismo che per me rimane artigianato e non arte. Però sfogliando i giornali di oggi, una cosa mi ha colpito: la Bbc ha deciso di bandire la parola "terroristi" e di sostituirla con "bombers", attentatori. L'espressione "terroristi" non è più sufficientemente imparziale in giorni come questi, dopo gli attentati di Londra, e potrebbe avere effetti negativi sul pubblico. Un cavillo insomma. Ma significativo.
Dopo le bombe, tutti abbiamo apprezzato la compostezza britannica, la voglia di ricominciare come se niente fosse. Si è parlato di abitudine, di convivenza con il terrorismo. A quasi una settimana dagli attentati, però, il muro di compostezza sembra rivelarsi fragile. Come uno shock a effetto ritardato. Uno se ne accorge parlando con la mamma e la fidanzata che ti chiedono: "Ma non sarebbe meglio andare a lavorare in macchina?". E continua nella vita di tutti i giorni quando stai a osservare un borsone vicino a un immigrato con sospetto e vergogna per i pensieri che stai facendo. Poi leggi i giornali che parlano di misure eccezionali, di leggi speciali. Leggi addirittura Bertinotti (sul Corriere di ieri) che spiega in modo vergognoso che sì, se il governo vuole prendere qualche misura precauzionale faccia pure, ma che se ne occupino loro e "non rompano le scatole".
La domanda, allora, è se davvero - dopo New York, Madrid eLondra - siamo così immuni alla paura come ci dipingiamo. O se invece siamo così terrorizzati che solo pronunciare la parola "terrorista" ci fa tremare le vene.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ho passato la giornata a parlare con rappresentanti degli ambulanti regolari che qui a roma sono stati cacciati a minimo duecento metri dalle stazioni della metro x motivi di sicurezza. e ogni volta che mi dicevano che probabilmente il prefetto avrebbe mollato e gli avrebbe fatto mettere i banchi + vicini una vocina dentro di me urlava: "ma che ca... state dicendo...io ho paura. lo so che voi dovete lavorare, ma io ho paura". poi il cervello ricomincia a funzionare e ti dice che tanto non cambia un cazzo se ci sono le bancarelle o no.....

ellevu_ragione_sentimento_e_vucumprà

6:20 PM  
Blogger guido maurino said...

per fortuna che poi ricominciamo a ragionare e a preferire qualche rischio in più a uno stato di polizia

6:27 PM  

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